L’Italia con un fatturato di 32,2 miliardi è al quarto posto fra i mercati europei delle telecomunicazioni, dietro a Germania, Gran Bretagna e Francia. Ma con un paradosso: è fra i primi al mondo per diffusione della telefonia mobile, mentre è in coda, al ventisettesimo posto, nelle linee fisse di banda larga. Nel 2017 il settore telecomunicazioni ha rappresentato nel nostro Paese l’1,9% del Pil, il 2,5% della spesa delle famiglie e il 5,2% degli investimenti. Un mercato che, seppure in crescita negli ultimi due anni, ha registrato una contrazione rilevante dal 2013: nella rete fissa i ricavi sono scesi del 5,1% e su quella mobile del 9,2%. Le ragioni? Fattori regolamentari e la competizione, che ha esercitato pressione sui prezzi: la concorrenza non è solo interna fra le principali società ma intervengono anche compagnie e tecnologie «alternative» come Skype o WhatsApp.
Nella fonia mobile il nostro Paese ha pochi rivali: con una penetrazione del 139% è dietro solo a Russia (160%) e Svezia (142%). Migliora ma è ancora bassa invece la diffusione delle linee fisse a banda larga, con 27 connessioni ogni 100 abitanti rispetto alle 44 dell’Olanda e alle 42 della Francia. L’Italia è poi al 27esimo posto per la velocità di trasferimento dati: siamo a 17,23 megabit per secondo, mentre il Lussemburgo è a 375,8, il Giappone a 102, l’Islanda a 90,36 Gran Bretagna e Germania intorno a 42. Sul 5G l’Italia è invece fra i paesi pionieri nella sperimentazione con 6 citta su 17 europee.
Nelle quote di mercato Tim è tornata prima nel mobile con il 31% a fine settembre, davanti a Vodafone Italia (29,4%) e Wind Tre (29,1%). Da registrare il boom delle «not human sim», quelle cioè che mettono in comunicazione device di vario tipo e appartengono al mondo dell’internet delle cose (Iot). Tim (l’ex monopolista) è al primo posto anche nel fisso con il 51%. La società, 16esima al mondo per fatturato, presenta la redditività industriale più alta in Europa e ha il primato per gli investimenti, pari al 29,3% del fatturato. Ma capitalizza poco più di 9 miliardi. Contro i quasi 70 di Deutsche Telekom.
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