Lo scorso venerdì 17 maggio si è celebrata la Giornata mondiale delle telecomunicazioni. Si tratta dell’occasione perfetta per rendere omaggio a chi ha contribuito a plasmarne la storia: le donne.
Il telefono di Reis fu presentato nel 1860, ma a causa delle diatribe tra Meucci e la Bell Company per l’attribuzione del brevetto ci vollero 48 anni per assistere al vero e proprio inizio della telefonia su larga scala, con l’insediamento a Hildesheim in Germania, nel 1908, della prima centrale telefonica europea che consentisse di selezionare e stabilire autonomamente una connessione con i numeri di telefono chiamati (seppur possibile solo nell’immediato circondario).
L’apertura di nuove centrali telefoniche seguì a ruota. Le condizioni di lavoro in questi uffici erano difficili e gli impiegati, a fronte del fatto che il proprio ruolo prevedesse l’ascolto di conversazioni confidenziali, dovevano essere single, possedere un elevato senso morale e un’educazione impeccabile. Si tentò di impiegare in tali posizioni anche giovani uomini, ma la loro mancanza di pazienza, disciplina e cortesia nei confronti dei loro interlocutori, contribuì a rendere la professione di centralinista un dominio primariamente femminile.
Le donne erano sottoposte a stress fisico elevato e dovevano essere in grado di eseguire le necessarie manovre di cablaggio tra le 5 e le 8 ore al giorno. E naturalmente dovevano essere sempre educate, accondiscendenti e sopportare il forte rumore di fondo caratterizzato da squilli ininterrotti in spazi di lavoro densamente occupati.
Le signorine del centralino sono ormai passate alla storia, ma dobbiamo a loro alcune funzionalità che sono ancora utilizzate nella telefonia moderna, anche se nel frattempo in gran parte automatizzate. Tra queste, ricorda 3CX, noto produttore di piattaforme per le Unified Communications, figurano l’inoltro delle chiamate, lasciare un messaggio da recapitare in caso di irreperibilità/assenza (il precursore della segreteria telefonica), le chiamate sveglia o il recapito di messaggi in modalità differente da quella telefonica (precursore della casella di posta elettronica). In un ambito in continua e rapida evoluzione, non è più necessario che giovani donne tengano, in condizioni improbe, letteralmente in mano il filo delle nostre comunicazioni. Tuttavia, il ruolo che hanno egregiamente e stoicamente ricoperto per anni ha permesso loro di lasciare un’impronta duratura, che ancora oggi caratterizza la telefonia.
A proposito: si deve ad una donna anche il precursore della tecnologia Bluetooth e WLAN. L’attrice austriaco-americana Hedy Lamarr brevettò nel 1942 un telecomando radio basato sullo scambio di frequenze simultaneo tra trasmettitore e ricevitore. Oggi, il cosiddetto “Frequency Hopping” viene utilizzato soprattutto per le connessioni Bluetooth e nel GSM
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